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Al Pronto Soccorso si impara ad affrontare le emergenze con la simulazione

La donazione di Antonio Capezzuto alla Fondazione Spedali Civili ha reso possibile l’acquisto dei manichini-simulatori necessari a far partire i corsi per medici e infermieri

La medicina d’emergenza-urgenza è la più trasversale tra tutte le specialità mediche. La caratteristica che la contraddistingue è la necessità di prendere decisioni, valutare le evidenze per ottenere una diagnosi, somministrare terapie corrette ed effettuare manovre salvavita in tempi ristretti, in cui la capacità di giudizio deve essere lucida anche sotto pressione, e il coordinamento dell’équipe e la comunicazione devono essere impeccabili. Lavorare nei servizi d’emergenza, inoltre, non vuol solo dire occuparsi di pazienti nel momento di massima fragilità, ma anche saper gestire il carico di emotività che situazioni di grande stress portano con sé. Anche per questo è fondamentale saper padroneggiare con sicurezza qualsiasi manovra sia necessario eseguire.

«La simulazione è diventata un pilastro fondamentale nella formazione dei professionisti sanitari – spiega Cristiano Perani, direttore del Pronto soccorso degli Spedali Civili di Brescia -. Con l’espansione delle conoscenze in ambito medico e il progresso della tecnologia a servizio della sanità, l’idea di imparare le skill fondamentali nella gestione delle emergenze più complesse su un paziente reale non ha più motivo di essere l’unico metodo didattico. Va poi considerato – prosegue Perani – che le situazioni più critiche sono fortunatamente infrequenti, ma sono quelle in cui l’esperienza pregressa e il continuo allenamento nel saperle affrontare sono di maggior importanza». La simulazione offre un ambiente sicuro, non giudicante, in cui approcciarsi per la prima volta a queste emergenze come membro di un team affiatato o come team-leader e non da semplice osservatore, e dove potersi creare un bagaglio di esperienza e conoscenze che potrà essere applicato più rapidamente nella vita professionale.

Da qui la richiesta a Fondazione Spedali Civili di sostenere l’acquisto di tre manichini e tutto il corredo necessario, oltre a software e training al loro utilizzo per poter simulare e affrontare le diverse situazioni. «La ricerca ha dimostrato come l’apprendimento attraverso la simulazione non solo è particolarmente efficace – sottolinea Marta Nocivelli, presidente di Fondazione Spedali Civili -, ma che in alcuni casi è più produttiva dei tradizionali metodi di insegnamento. Il progetto di formazione che ci è stato sottoposto da Cristiano Perani e la richiesta di sostenere l’acquisto di tutti i materiali indispensabili alla sua attivazione sono coincisi con il desiderio di Antonio Capezzuto, titolare e fondatore di uno studio di commercialisti, intenzionato a effettuare una donazione al Pronto soccorso degli Spedali Civili per il tramite della Fondazione. Una generosa offerta che va nel solco della tradizione dei benefattori bresciani che da sempre sostengono il nostro ospedale». L’impegno economico è stato di 60mila euro con i quali sono stati acquistati: un manichino-simulatore avanzato, due manichini per la gestione delle emergenze cardiovascolari con monitor defibrillatori simulati per l’addestramento, un simulatore dedicato per la gestione delle vie aeree.

L’attrezzatura di cui ora il dipartimento è dotato consentirà di realizzare corsi di formazione, sia per il personale interno che esterno, simulando situazioni in cui si devono saper applicare procedure invasive che richiedono conoscenze e abilità precise. Si va dalla cardioversione elettrica alla defibrillazione, al posizionamento di drenaggi toracici, reperimento di accessi venosi, massaggio cardiaco, gestione avanzata delle vie aeree e ventilazione, solo per citarne alcune.

«Si tratta di un’acquisizione, di cui ringraziamo Fondazione Spedali Civili e il dottor Antonio Capezzuto, – ricorda Luigi Cajazzo, direttore generale dell’Asst Spedali Civili – che mira a far diventare il nostro Pronto Soccorso un centro di eccellenza per la formazione mediante simulazione. Ora siamo così in grado non solo di proseguire nel percorso di miglioramento già intrapreso, ma anche di rispondere alle esigenze formative di personale proveniente da altre realtà ospedaliere». E’, inoltre, un investimento che consentirà di attirare giovani medici che, nella scelta della specialità e della scuola dove frequentarla, sono sempre più attenti all’offerta e alla possibilità di studiare e crescere in un ambiente quanto più possibile performante.

Va, infatti, ricordato che le strutture di emergenza-urgenza sono particolarmente interessate dalla carenza di personale rispetto ai carichi di lavoro, dai fenomeni di burnout che viaggiano insieme agli elevati livelli di responsabilità e purtroppo ai rischi da aggressione. L’anno scorso delle 945 borse per l’Emergenza-Urgenza messe a bando in 37 atenei, ne è stato assegnato solo il 25%. Un’ulteriore dimostrazione di quanto sia importante da un lato valorizzare una specialità che, una volta conosciuta, può dare grande soddisfazione sia dal punto di vista professionale che umano e dall’altro offrire ai futuri urgentisti le migliori opportunità sia in termini di formatori che di strumentazione.

Il Dipartimento di Emergena-urgenza degli Spedali Civili

Il Dipartimento di Emergenza-Urgenza degli Spedali Civili di Brescia è un centro di riferimento provinciale per tutte le patologie tempo dipendenti come il trauma maggiore, le emergenze cardiovascolari, le emergenze neurologiche. Il Pronto soccorso adulti tratta circa 70.000 pazienti l’anno, di questi circa il 20% necessita di un ricovero urgente.

Attualmente vi lavorano 29 medici, di diverse età e provenienti da percorsi formativi diversi, e 55 infermieri. Nonostante il turnover del personale, in particolare negli ultimi anni, in organico ci sono 10 medici con esperienza pluridecennale, tra cui alcuni specialisti che svolgono attività come formatori in diversi ambiti (istruttori riconosciuti dalle principali società scientifiche di riferimento), in particolare le emergenze cardiovascolari e l’ecografia clinica in emergenza-urgenza, vera area di eccellenza del Dipartimento. Oltre ai formatori senior c’è anche un gruppo di giovani che si è applicato con corsi e stage dedicati per diventare istruttori della didattica con simulazione.

La maggior parte dei medici assunti negli ultimi anni, oltre la metà dell’organico attuale, proviene dalla Scuola di specializzazione in Medicina d’Emergenza-urgenza dell’Università di Brescia. Questi medici svolgono un percorso formativo di 5 anni, con tirocini in Pronto soccorso di ospedali diversi, nei reparti di medicina interna, nelle terapie semi-intensive, in sala operatoria, in rianimazione e nell’emergenza extraospedaliera in auto medica. La varietà delle realtà esplorate durante il tirocinio è fondamentale per ampliare il proprio bagaglio culturale vista la molteplicità di casi che si possono incontrare nell’ambito di lavoro.