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Perchè e a chi serve la nutrizione parenterale

Terapia intensiva neonatale, chirurgia e rianimazione pediatrica, trapianto di midollo osseo, in questi reparti neonati e bambini possono avere bisogno della nutrizione parenterale

 

Terapia intensiva neonatale (TIN)

Tratta in nutrizione parenterale all’incirca 500 bambini di peso variabile (dai 400 gr in su) all’anno, per le seguenti patologie: prematurità, patologie chirurgiche varie (atresia vie biliari, esofagee, intestinali, ernie diaframmatiche), encefalopatie ipossico-ischemiche, sindromi. La provenienza dei bimbi è prevalentemente da Brescia e Cremona (80% circa); il resto da Bergamo e Mantova, qualche caso da Bolzano col cui ospedale c’è un accordo per coprire le turnazioni.

Chirurgia pediatrica

Hanno in carico 10 pazienti in nutrizione parenterale domiciliare continua (affetti da intestino corto post-chirurgico) la più piccola ha 3 mesi, il più grande 21 anni, il peso varia da 6 a 48 kg. inoltre la nutrizione parenterale viene utilizzata per 35 pazienti l’anno, per le seguenti patologie: peritoniti complicate, gravi polmoniti con empiema, raramente pancreatiti (le linee guida più attuali convergono sulla necessità di rialimentarli precocemente), cerebropatie con disfagia, paralisi cerebrali infantili soprattutto se sotto peso in modo da portarli a un peso adeguato prima di interventi, ad esempio il posizionamento di PEG (gastrostomia endoscopica percutanea). Il bacino d’utenza è prevalentemente Brescia e Lombardia orientale. In un anno, mediamente, arrivano anche 5-10 pazienti da fuori regione per interventi complessi.

Rianimazione pediatrica

Vengono utilizzate molto raramente perché, da linee guida a meno di impedimenti, si utilizza la nutrizione per sondino naso gastrico. All’incirca 10 pazienti l’anno sono nutriti tramite parenterale. Possono essere: post chirurgici o affetti da oncoemopatie nei casi di non tolleranza di nutrizione enterale.

Trapianto midollo osseo

In questo caso si può calcolare una media di 4 parenterali al giorno. I trapianti di cellule staminali interessano 15-20 bambini l’anno, affetti dalle seguenti patologie:

a) immunodeficienze primitive tra le quali immunodeficienza combinata grave, malattia granulomatosa cronica, istiocitosi emofagocitica familiare (malattie estremamente rare); spesso sono bambini al di sotto dell’anno di vita, con un peso non adeguato all’età per difetto. La maggior parte di questi bambini proviene da altre regioni d’Italia o dall’estero (Albania);

b) leucemia linfoblastica acuta. Il peso dipende dall’età. La provenienza è Brescia e Lombardia Orientale.

Negli ultimi tempi la maggior parte dei bambini sottoposti a trapianto si colloca nel primo gruppo.