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Illustrato in conferenza stampa il progetto “La pappa più buona che c’è”

Fondazione Spedali Civili si farà carico dell’adeguamento edilizio e impiantistico dei locali per la preparazione delle sacche personalizzate per la nutrizione parenterale

Da sinistra: Francesco Veneziani, presidente Giovani imprenditori Confindustria Brescia, Luigi Cajazzo, direttore generale Asst Spedali Civili, Tullio Elia Testa, direttore farmacia Spedali Civili, Marta Nocivelli, presidente Fondazione Spedali Civili, Mauro Ricca, direttore medico Ospedale dei Bambini, Giovanni Cherubini, vice presidente Giovani imprenditori Confindustria Brescia

Ci sono neonati, gravemente prematuri o con importanti problemi di salute, che non possono essere nutriti né con il latte materno né con quello artificiale. Hanno, infatti, bisogno di essere alimentati con preparati la cui composizione deve essere estremamente precisa e per la quale non sono ammessi errori.

La nutrizione parenterale totale, di cui parliamo, è una terapia nutrizionale somministrata attraverso l’infusione per via endovenosa di amminoacidi, glucosio, lipidi, elettroliti, vitamine e oligoelementi. Rappresenta un cardine irrinunciabile nella cura del neonato critico, sia che sia nato pretermine di peso estremamente basso o nato a termine, ma con patologie malformative, metaboliche o chirurgiche, così come rappresenta il solo modo per alimentare in maniera completa pazienti pediatrici sottoposti a interventi chirurgici o in terapia intensiva.

All’Ospedale dei Bambini il fabbisogno di sacche per la nutrizione parenterale è stimato in circa 6.500-7.000 unità l’anno. Tutte personalizzate, sono destinate ai piccoli pazienti ricoverati in Terapia intensiva neonatale, Chirurgia e Rianimazione pediatrica. Nei giorni scorsi, il 17 novembre, si è celebrata la Giornata mondiale per la prematurità. Ogni anno nel mondo, circa 1 neonato su 10 nasce prima della 37° settimana di gestazione. In Italia, secondo i dati più recenti (Rapporto CeDAP, 2022), la percentuale annua dei parti pretermine si attesta intorno al 6.3% del totale delle nascite, pari a circa 24 mila nati pretermine: di questi il 75,3% è rappresentato da parti pretermine tra la 34° e la 36° settimana gestazionale, mentre circa lo 0.9-1% sono i nati molto o estremamente pretermine, cioè sotto le 32 settimane. Circa 5.000 di questi bimbi alla nascita hanno un peso inferiore a 1,5 kg e 1.000 di loro non raggiungono il chilo. Nei Paesi ad alto reddito, la prematurità incide tra il 5% e l’11% delle nascite e contribuisce al 70% delle morti neonatali entro il primo mese di vita.

Uno dei problemi principali per questi neonati è quello dell’alimentazione. «Se quella orale o enterale (per bocca e/o per sonda) non sono possibili o insufficienti – spiega Mauro Ricca, direttore medico dell’Ospedale dei Bambini – la nutrizione parenterale diventa essenziale. Questo tipo di alimentazione è una terapia fondamentale, perché garantisce la corretta quantità di nutrienti in piccoli pazienti particolarmente fragili». «La somministrazione dei nutrienti – spiega Tullio Elia Testa, direttore della Farmacia degli Spedali Civili – avviene tramite delle sacche, che sono preparazioni galeniche magistrali e che devono essere preparate in ambienti che rispondano a precisi requisiti e consentano un costante controllo di molti parametri, in particolare è indispensabile garantire che i locali siano totalmente sterili».

La Fondazione Spedali Civili ha, così, accolto la richiesta dell’Ospedale dei Bambini, decidendo di realizzare, all’interno della Farmacia ospedaliera, gli ambienti idonei, sia da un punto di vista edile che impiantistico e tecnologico, dedicati all’allestimento di questi preparati in modo automatico. «Dopo il grande impegno di Scala 4.0, Fondazione Spedali Civili – sottolinea Marta Nocivelli, presidente della Fondazione – ancora una volta è a fianco dell’ospedale per la realizzazione di significativi interventi strutturali. Il nostro sostegno non è solo dedicato alla ricerca, ma anche a dare velocemente una risposta all’esigenza di realizzare ambienti tecnologicamente il più avanzati possibile».

Già ora gli ambienti nei quali vengono allestite le sacche rispondono a buoni criteri, che, però, possono essere ancora migliorati secondo i più elevati standard di qualità e sicurezza. Con la creazione di questo Centro si garantisce precisione, accuratezza, efficienza, flessibilità, praticità d’uso.

A questo progetto, a cui è stato dato il nome di «La pappa più buona che c’è», perché per quei neonati e piccini che a causa di patologie, malformazioni o interventi chirurgici possono essere nutriti solo in questo modo, quella è proprio la pappa più buona che c’è, aderiscono anche i Giovani imprenditori di Confindustria Brescia. Lo fanno con l’organizzazione di un concerto il cui intero ricavato sarà destinato a Fondazione Spedali Civili e che gode del patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia e dell’Asst Spedali Civili, a testimonianza del forte impegno delle istituzioni locali nel sostenere le iniziative solidali. Il concerto avrà come protagonista il compositore e pianista Nicola Piovani, vincitore del premio Oscar per la colonna sonora del film di Roberto Benigni «La vita è bella». «Con questa nuova iniziativa – sostiene Francesco Veneziani, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Brescia – puntiamo a raddoppiare quanto raccolto con ‘Dalla Fabbrica all’Arte’. Come imprenditori, credere in queste sinergie significa andare oltre il solo profitto: significa impegnarsi per il sociale, lasciando un segno positivo sul territorio».

Il concerto «Note a margine» si terrà il 24 marzo 2025 alle 20.45 al Teatro Grande.

Per acquistare il tuo biglietto clicca qui 

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Perchè e a chi serve la nutrizione parenterale

Terapia intensiva neonatale, chirurgia e rianimazione pediatrica, trapianto di midollo osseo, in questi reparti neonati e bambini possono avere bisogno della nutrizione parenterale

 

Terapia intensiva neonatale (TIN)

Tratta in nutrizione parenterale all’incirca 500 bambini di peso variabile (dai 400 gr in su) all’anno, per le seguenti patologie: prematurità, patologie chirurgiche varie (atresia vie biliari, esofagee, intestinali, ernie diaframmatiche), encefalopatie ipossico-ischemiche, sindromi. La provenienza dei bimbi è prevalentemente da Brescia e Cremona (80% circa); il resto da Bergamo e Mantova, qualche caso da Bolzano col cui ospedale c’è un accordo per coprire le turnazioni.

Chirurgia pediatrica

Hanno in carico 10 pazienti in nutrizione parenterale domiciliare continua (affetti da intestino corto post-chirurgico) la più piccola ha 3 mesi, il più grande 21 anni, il peso varia da 6 a 48 kg. inoltre la nutrizione parenterale viene utilizzata per 35 pazienti l’anno, per le seguenti patologie: peritoniti complicate, gravi polmoniti con empiema, raramente pancreatiti (le linee guida più attuali convergono sulla necessità di rialimentarli precocemente), cerebropatie con disfagia, paralisi cerebrali infantili soprattutto se sotto peso in modo da portarli a un peso adeguato prima di interventi, ad esempio il posizionamento di PEG (gastrostomia endoscopica percutanea). Il bacino d’utenza è prevalentemente Brescia e Lombardia orientale. In un anno, mediamente, arrivano anche 5-10 pazienti da fuori regione per interventi complessi.

Rianimazione pediatrica

Vengono utilizzate molto raramente perché, da linee guida a meno di impedimenti, si utilizza la nutrizione per sondino naso gastrico. All’incirca 10 pazienti l’anno sono nutriti tramite parenterale. Possono essere: post chirurgici o affetti da oncoemopatie nei casi di non tolleranza di nutrizione enterale.

Trapianto midollo osseo

In questo caso si può calcolare una media di 4 parenterali al giorno. I trapianti di cellule staminali interessano 15-20 bambini l’anno, affetti dalle seguenti patologie:

a) immunodeficienze primitive tra le quali immunodeficienza combinata grave, malattia granulomatosa cronica, istiocitosi emofagocitica familiare (malattie estremamente rare); spesso sono bambini al di sotto dell’anno di vita, con un peso non adeguato all’età per difetto. La maggior parte di questi bambini proviene da altre regioni d’Italia o dall’estero (Albania);

b) leucemia linfoblastica acuta. Il peso dipende dall’età. La provenienza è Brescia e Lombardia Orientale.

Negli ultimi tempi la maggior parte dei bambini sottoposti a trapianto si colloca nel primo gruppo.

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Nel Tg di Teletutto si parla della «Pappa più buona che c’è»

Il servizio della televisione bresciana dedicato alla presentazione del nuovo progetto di Fondazione Spedali Civili

In Sala Consiglio degli Spedali Civili è stato presentato il progetto per la ristrutturazione edilizia e tecnologica di un’area della Farmacia degli Spedali Civili dedicata alla preparazione automatica delle sacche per la nutrizione parenterale dei piccoli pazienti dell’Ospedale dei Bambini. Per vederlo vai sul nostro canale YouTube cliccando  QUI.

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“Note a Margine”: Nicola Piovani in concerto per sostenere il progetto «La pappa più buona che c’è»

Già disponibili i biglietti per l’appuntamento del 24 marzo al Teatro Grande

Il 24 marzo prossimo alle 20.45 al Teatro Grande di Brescia si terrà il Concerto “Note a Margine” di Nicola Piovani, promosso dai Giovani imprenditori di Confindustria Brescia a sostegno della Fondazione Spedali Civili. L’obiettivo è finanziare la realizzazione, all’interno della Farmacia ospedaliera, degli ambienti idonei, sia da un punto di vista edile che impiantistico e tecnologico, per la preparazione automatica delle sacche per la nutrizione parenterale dei bambini nati prematuri o che abbiano bisogno per altre ragioni di essere alimentati così. Un’iniziativa che unisce la forza della musica alla solidarietà, offrendo un aiuto concreto ai piccoli pazienti e alle loro famiglie.

Il maestro Nicola Piovani, premio Oscar per la sua indimenticabile colonna sonora per il film “La Vita è Bella”, guiderà il pubblico in un viaggio emozionante tra musica e solidarietà. Ad accompagnarlo sul palco, tre straordinari musicisti: Marina Cesari al sax, Marco Loddo al contrabbasso, Vittorino Naso alle percussioni.

L’evento gode del patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia e dell’Asst Spedali Civili, a testimonianza del forte impegno delle istituzioni locali nel sostenere le iniziative solidali.

I biglietti per il concerto sono disponibili, sul circuito Vivaticket oppure alla biglietteria del Teatro Grande di Brescia (orari consultabili su: www.teatrogrande.it/informazioni)

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Al Pronto Soccorso si impara ad affrontare le emergenze con la simulazione

La donazione di Antonio Capezzuto alla Fondazione Spedali Civili ha reso possibile l’acquisto dei manichini-simulatori necessari a far partire i corsi per medici e infermieri

La medicina d’emergenza-urgenza è la più trasversale tra tutte le specialità mediche. La caratteristica che la contraddistingue è la necessità di prendere decisioni, valutare le evidenze per ottenere una diagnosi, somministrare terapie corrette ed effettuare manovre salvavita in tempi ristretti, in cui la capacità di giudizio deve essere lucida anche sotto pressione, e il coordinamento dell’équipe e la comunicazione devono essere impeccabili. Lavorare nei servizi d’emergenza, inoltre, non vuol solo dire occuparsi di pazienti nel momento di massima fragilità, ma anche saper gestire il carico di emotività che situazioni di grande stress portano con sé. Anche per questo è fondamentale saper padroneggiare con sicurezza qualsiasi manovra sia necessario eseguire.

«La simulazione è diventata un pilastro fondamentale nella formazione dei professionisti sanitari – spiega Cristiano Perani, direttore del Pronto soccorso degli Spedali Civili di Brescia -. Con l’espansione delle conoscenze in ambito medico e il progresso della tecnologia a servizio della sanità, l’idea di imparare le skill fondamentali nella gestione delle emergenze più complesse su un paziente reale non ha più motivo di essere l’unico metodo didattico. Va poi considerato – prosegue Perani – che le situazioni più critiche sono fortunatamente infrequenti, ma sono quelle in cui l’esperienza pregressa e il continuo allenamento nel saperle affrontare sono di maggior importanza». La simulazione offre un ambiente sicuro, non giudicante, in cui approcciarsi per la prima volta a queste emergenze come membro di un team affiatato o come team-leader e non da semplice osservatore, e dove potersi creare un bagaglio di esperienza e conoscenze che potrà essere applicato più rapidamente nella vita professionale.

Da qui la richiesta a Fondazione Spedali Civili di sostenere l’acquisto di tre manichini e tutto il corredo necessario, oltre a software e training al loro utilizzo per poter simulare e affrontare le diverse situazioni. «La ricerca ha dimostrato come l’apprendimento attraverso la simulazione non solo è particolarmente efficace – sottolinea Marta Nocivelli, presidente di Fondazione Spedali Civili -, ma che in alcuni casi è più produttiva dei tradizionali metodi di insegnamento. Il progetto di formazione che ci è stato sottoposto da Cristiano Perani e la richiesta di sostenere l’acquisto di tutti i materiali indispensabili alla sua attivazione sono coincisi con il desiderio di Antonio Capezzuto, titolare e fondatore di uno studio di commercialisti, intenzionato a effettuare una donazione al Pronto soccorso degli Spedali Civili per il tramite della Fondazione. Una generosa offerta che va nel solco della tradizione dei benefattori bresciani che da sempre sostengono il nostro ospedale». L’impegno economico è stato di 60mila euro con i quali sono stati acquistati: un manichino-simulatore avanzato, due manichini per la gestione delle emergenze cardiovascolari con monitor defibrillatori simulati per l’addestramento, un simulatore dedicato per la gestione delle vie aeree.

L’attrezzatura di cui ora il dipartimento è dotato consentirà di realizzare corsi di formazione, sia per il personale interno che esterno, simulando situazioni in cui si devono saper applicare procedure invasive che richiedono conoscenze e abilità precise. Si va dalla cardioversione elettrica alla defibrillazione, al posizionamento di drenaggi toracici, reperimento di accessi venosi, massaggio cardiaco, gestione avanzata delle vie aeree e ventilazione, solo per citarne alcune.

«Si tratta di un’acquisizione, di cui ringraziamo Fondazione Spedali Civili e il dottor Antonio Capezzuto, – ricorda Luigi Cajazzo, direttore generale dell’Asst Spedali Civili – che mira a far diventare il nostro Pronto Soccorso un centro di eccellenza per la formazione mediante simulazione. Ora siamo così in grado non solo di proseguire nel percorso di miglioramento già intrapreso, ma anche di rispondere alle esigenze formative di personale proveniente da altre realtà ospedaliere». E’, inoltre, un investimento che consentirà di attirare giovani medici che, nella scelta della specialità e della scuola dove frequentarla, sono sempre più attenti all’offerta e alla possibilità di studiare e crescere in un ambiente quanto più possibile performante.

Va, infatti, ricordato che le strutture di emergenza-urgenza sono particolarmente interessate dalla carenza di personale rispetto ai carichi di lavoro, dai fenomeni di burnout che viaggiano insieme agli elevati livelli di responsabilità e purtroppo ai rischi da aggressione. L’anno scorso delle 945 borse per l’Emergenza-Urgenza messe a bando in 37 atenei, ne è stato assegnato solo il 25%. Un’ulteriore dimostrazione di quanto sia importante da un lato valorizzare una specialità che, una volta conosciuta, può dare grande soddisfazione sia dal punto di vista professionale che umano e dall’altro offrire ai futuri urgentisti le migliori opportunità sia in termini di formatori che di strumentazione.

Il Dipartimento di Emergena-urgenza degli Spedali Civili

Il Dipartimento di Emergenza-Urgenza degli Spedali Civili di Brescia è un centro di riferimento provinciale per tutte le patologie tempo dipendenti come il trauma maggiore, le emergenze cardiovascolari, le emergenze neurologiche. Il Pronto soccorso adulti tratta circa 70.000 pazienti l’anno, di questi circa il 20% necessita di un ricovero urgente.

Attualmente vi lavorano 29 medici, di diverse età e provenienti da percorsi formativi diversi, e 55 infermieri. Nonostante il turnover del personale, in particolare negli ultimi anni, in organico ci sono 10 medici con esperienza pluridecennale, tra cui alcuni specialisti che svolgono attività come formatori in diversi ambiti (istruttori riconosciuti dalle principali società scientifiche di riferimento), in particolare le emergenze cardiovascolari e l’ecografia clinica in emergenza-urgenza, vera area di eccellenza del Dipartimento. Oltre ai formatori senior c’è anche un gruppo di giovani che si è applicato con corsi e stage dedicati per diventare istruttori della didattica con simulazione.

La maggior parte dei medici assunti negli ultimi anni, oltre la metà dell’organico attuale, proviene dalla Scuola di specializzazione in Medicina d’Emergenza-urgenza dell’Università di Brescia. Questi medici svolgono un percorso formativo di 5 anni, con tirocini in Pronto soccorso di ospedali diversi, nei reparti di medicina interna, nelle terapie semi-intensive, in sala operatoria, in rianimazione e nell’emergenza extraospedaliera in auto medica. La varietà delle realtà esplorate durante il tirocinio è fondamentale per ampliare il proprio bagaglio culturale vista la molteplicità di casi che si possono incontrare nell’ambito di lavoro.

 

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Presentati donazione e scenari ipotizzabili con la simulazione

Durante una conferenza stampa sono stati illustrati anche gli scenari ipotizziabili con la  simulazione

Il fulcro della simulazione è riprodurre condizioni particolarmente gravi che necessitano di scelte e azioni in pochissimo tempo, ma che sono relativamente poco frequenti, e non possono essere acquisite con piena competenza solo contando sull’esperienza con i pazienti. Con la simulazione si rende possibile che il personale sia adeguatamente pronto ad affrontarle maturando un’adeguata esperienza.

Il materiale permette di svolgere simulazioni realistiche di situazioni cliniche ad alto rischio (infarto del miocardio, alterazioni cardiache con aritmie pericolose, gestione delle gravi insufficienze respiratorie, solo per citarne alcune) oltre che la gestione dell’arresto cardiocircolatorio.

In particolare il manichino “alta simulazione” permette di riprodurre anche varie altre situazioni cliniche avendo la possibilità di ‘respirare’ autonomamente, fornire rumori respiratori patologici preimpostati, rispondere alle domande dell’operatore in training attraverso un microfono comandato da remoto, riprodurre casi di ostruzione delle vie aree complete o parziali, riprodurre vari tipi di ritmi cardiaci. Il manichino può, inoltre, essere intubato con tubo endotracheale o con altri presidi di ventilazione sovraglottica e al termine della simulazione si ha la possibilità di avere un resoconto delle operazioni eseguite in modo da poter svolgere un adeguato debriefing di quanto svolto.

Con il manichino ad alta simulazione

VIE AEREE e RESPIRO

La bocca, il naso, la faringe e la laringe sono anatomicamente accurati e realistici, inclusa la cartilagine tiroidea e cricoidea (il pomo d’Adamo), ove vengono praticate alcune manovre in urgenza/emergenza. Il simulatore respira autonomamente mostrando espansione toracica (sollevamento visibile del torace). Può essere simulata l’occlusione delle vie aeree orofaringee e nasofaringee, e manovre che servono per gestirla e risolverla come l’inclinazione della testa, sollevamento del mento, spinta della mascella. Può essere effettuata una ventilazione con pallone AMBU o altri presidi specifici (BVM), simulando la corretta espansione toracica. Si può eseguire l’intubazione endotracheale (anatomicamente corretta fino alle corde vocali) o la protezione delle vie aeree con presidi sovraglottici (iGel, tubo laringeo LTS, LMA e altri). Possono essere effettuate manovre di ausilio come la manovra di Sellick o la sublussazione della mandibola, generare complicazioni come la caduta della lingua posteriormente o far comparire un arresto respiratorio.

CARATTERISTICHE CARDIOVASCOLARI

Il simulatore offre la possibilità di percepire la pulsazione del circolo sanguigno alla carotide bilateralmente, permette la misurazione della pressione arteriosa con rilievi all’udito (suoni di Korotkoff) realistici. Se applicato un monitor ECG consente di rilevare il tracciato in atto, normale o con un’ampia possibilità di simulare moltissimi quadri differenti, con sincronizzata variazione della frequenza e intensità del polso, della pressione arteriosa e del respiro. E’ possibile applicare un defibrillatore ed effettuare uno shock elettrico risolvendo una condizione critica o meno (a seconda del caso che si vuole simulare). Se viene iniziata una rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco e ventilazioni) è possibile controllare in tempo reale sui monitor collegati la qualità delle manovre (profondità, rilascio e frequenza delle compressioni). E’ possibile inserire un accesso venoso nel braccio, o un accesso intraosseo (come avviene in alcune emergenze), ed effettuare iniezioni intramuscolari.

ALTRE CARATTERISTICHE

Le pupille possono essere cambiate, simulando quadri neurologici. Può simulare un’ampia raccolta di suoni vocali, polmonari e cardiaci, normali e indicativi di diversi quadri patologici. La centralina di controllo permette di gestire in modo dinamico tutti questi parametri modificando l’evoluzione clinica del ‘paziente/simulatore’ in funzione delle manovre e delle scelte che vengono o meno prese dall’équipe che si sta addestrando sul manichino.

Con gli altri due manichini

Gli altri due manichini hanno caratteristiche tecniche meno complesse, ma permettono in ogni caso di simulare in modo adeguato varie condizioni cliniche critiche (di arresto cardiaco o di shock). Questo avviene tramite un monitor simulato e un iPAD di controllo in uso all’istruttore.

Materiale a disposizione del Dipartimento grazie al sostegno di Fondazione Spedali Civili e alla donazione del dottor Antonio Capezzuto:

– 1 manichino alta simulazione “Resusci Anne simulator simPad” Laerdal fornito con pc portatile e SimPad di controllo;

– 2 manichini “Rescusci Anne QCPR intubabile” Laerdal con 4 iPAD per simulazione ritmi cardiaci e controllo a distanza;

– 1 Trainer per la gestione avanzata delle vie aeree Laerdal;

Nelle fotografie, alcuni momenti della conferenza stampa in sala Consiglio degli Spedali Civili alla presenza di Marta Nocivelli, presidente Fondazione Spedali Civili, Luigi Cajazzo, direttore generale Asst Spedali Civili, Cristiano Perani, direttore Pronto Soccorso Spedali Civili, Antonio Capezzuto, commercialista, grazie alla cui donazione alla Fondazione è stato possibile acquistare tutto il materiale necessario per le simulazioni.

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Il servizio di Teletutto sui manichini-simulatori donati al Pronto Soccorso

Nel telegiornale di Teletutto è andato in onda il servizio sulla donazione fatta da Antonio Capezzuto per il tramite di Fondazione Spedali Civili

Fra gli altri giornalisti presenti alla conferenza stampa, per vedere gli articoli vai nella pagina dedicata alla rassegna stampa, c’era anche Jacopo Bianchi di Teletutto. Il servizio che ha realizzato è pubblicato sulla pagina Youtube di Fondazione Spedali Civili. Per vederlo vai QUI.

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Laboratorio delle arti un convegno per confrontarsi sull’esperienza sostenuta da Fondazione Dodo

Con il supporto di Fondazione Spedali Civili l’incontro, che si svolgerà il 20 di novembre, vedrà confrontarsi esperti e protagonisti del percorso che ha portato arte, musica, fotografia, cartoni animati e teatro fra i bambini ricoverati grazie alla Fondazione Dodo

«Laboratorio delle arti – Una porta che si apre alla cura e alla cultura» è il titolo del convegno che si terrà il 20 novembre a conclusione del progetto dallo stesso nome, che si è svolto nei mesi scorsi all’interno dell’Ospedale dei bambini, grazie al sostegno della Fondazione Dodo. Curare un bambino vuol dire comprendere le sue esigenze, il suo stato emotivo, le sue paure. Vuol dire accoglierlo in un luogo nel quale possa continuare a esprimersi attraverso il gioco, dove per ‘gioco’ si intende tutto ciò che la sua fantasia e sensibilità gli suggeriscono. Da qui è nato il progetto che, nei mesi da luglio a novembre, ha portato in luoghi appositamente predisposti: musicoterapia, cartoni animati in corsia, lo spazio gioco-teatro, laboratori espressivi con la carta e la fotografia. L’incontro sarà occasione di confronto e riflessione sull’esperienza. Una mostra-convegno dove verranno illustrati i lavori prodotti nei vari laboratori, ma pensato anche come evento partecipativo, con la possibilità di effettuare attività in loco.
Aperto agli operatori del settore medici, infermieri, professori, ma anche a studenti delle superiori il convegno, sostenuto da Fondazione Spedali Civili, si terrà nella giornata di mercoledì 20 novembre, a partire dalle 8.30 per concludersi alle 17.00, all’Auditorium Santa Giulia in via Piamarta a Brescia.
Dopo i saluti iniziali della sindaca Laura Castelletti, di Luigi Cajazzo, direttore generale dell’Asst Spedali Civili, di Marta Nocivelli, presidente di Fondazione Spedali Civili, di Barbara Loda, presidente della Fondazione Dodo, di Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei e di Gianfranco Missiaia, presidente di Unicef Brescia, si proseguirà con una comunicazione del rettore di Unibs Francesco Castelli dal titolo «La comunità medico-scientifica al servizio della collettività».
A seguire è prevista una tavola rotonda sul tema: «L’ospedale incontra la comunità educante», mentre la mattinata si chiuderà con l’intervento di Alberto Zanobini, dirigente Inclusione sociale e accessibilità di Regione Toscana, già direttore generale dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze”, che parlerà di «Ospedale pediatrico del futuro e benessere della comunità». Nel pomeriggio sarà la volta di Graziano De Giorgio, psichiatra e psicoanalista, il cui intervento sarà incentrato su «Ospedale luogo di cura tra natura e cultura», si proseguirà con una tavola rotonda su «L’esperienza dell’Ospedale dei bambini dell’Asst Spedali Civili di Brescia, che vedrà confrontarsi i conduttori dei laboratori del progetto.
Prima delle conclusioni, affidate al direttore medico dell’Ospedale dei bambini Mauro Ricca, che parlerà anche di progetti futuri, chiuderà gli interventi Maria Grazia Barezzani, responsabile Audiologia e foniatria pediatrica dell’Asst Spedali Civili.

Qui la locandina del convegno

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La pappa più buona che c’è.

Ci sono neonati, gravemente prematuri o con importanti problemi di salute, che non possono essere nutriti né con il latte materno né con quello artificiale. Hanno, infatti, bisogno di essere alimentati con preparati la cui composizione deve essere estremamente precisa e per la quale non sono ammessi errori.

La nutrizione parenterale totale, di cui parliamo, è una terapia nutrizionale somministrata attraverso l’infusione per via endovenosa di amminoacidi, glucosio, lipidi, elettroliti, vitamine e oligoelementi, rappresenta un cardine irrinunciabile nella cura del neonato critico, sia esso nato pretermine di peso estremamente basso o nato a termine con patologie malformative, metaboliche o chirurgiche, così come rappresenta il solo modo per alimentare in maniera completa pazienti pediatrici sottoposti a interventi chirurgici o in terapia intensiva. All’Ospedale dei Bambini il fabbisogno di sacche per la nutrizione parenterale è stimato in circa 6.500-7.000 unità l’anno, tutte personalizzate sono destinate ai piccoli pazienti ricoverati in Terapia intensiva neonatale, Chirurgia e Rianimazione pediatrica.

Questi alimenti, contenuti in apposite sacche, devono essere preparati in ambienti che rispondano a precisi requisiti e consentano un costante controllo di molti parametri, in particolare è indispensabile garantire che i locali siano totalmente sterili. La Fondazione Spedali Civili, ha accolto la richiesta dell’Ospedale dei Bambini, decidendo di realizzare, all’interno della Farmacia ospedaliera, gli ambienti idonei sia da un punto di vista edile che impiantistico e tecnologico dedicati all’allestimento di questi preparati in modo automatico.

Con la creazione di questo Centro si garantisce precisione, accuratezza, efficienza, flessibilità, sicurezza e praticità d’uso vale a dire un ambiente che risponde ai più alti standard di sicurezza.

Anche l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Brescia sostiene la Fondazione Spedali Civili in questo progetto. Aiutaci anche tu con una donazione, grande o piccola, che puoi fare sul conto corrente:

BANCA UNICREDIT IBAN: IT 87 R 02008 11235 000105477509

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Fondazione digitalizza 242 mappe degli Spedali Civili

Si tratta soprattutto di planimetrie e topografie di grandi e grandissime dimensioni di proprietà degli Spedali Civili e custodite all’Archivio di Stato di Brescia.

 

Fra mappe, documenti e pergamene sono centinaia i documenti di proprietà degli Spedali Civili di Brescia custoditi all’interno dell’Archivio di Stato cittadino. Molti sono stati digitalizzati, ma tanti altri, soprattutto quelli di grandi dimensioni non lo erano ancora. Così la Fondazione Spedali Civili ha risposto positivamente alla richiesta di rendere in formato digitale tutto ciò che mancava. «Un primo passaggio era stato fatto in occasione della mostra ‘Tra paura, devozione e scienza’ organizzata per la Capitale della Cultura, dall’Archivio di Stato – spiega Marta Nocivelli, presidente della Fondazione -. In quel caso si era trattato di sole 8 mappe, ma ci si è resi conto di quanto potesse essere utile procedere anche con la digitalizzazione di tutte le altre, come ci aveva chiesto Debora Piroli, la direttrice dell’Archivio». Ad occuparsi della digitalizzazione delle 242 mappe rimanenti è stato uno studio specializzato che, con tutte le attenzioni del caso e sotto la supervisione dei funzionari dell’Archivio, ha prima fotografato, e in alcuni casi ci sono voluti decine di scatti, e poi assemblato le diverse mappe. «Parliamo di documenti che misurano anche 3 metri per 2 e che per questo e per la loro delicatezza, raramente venivano concessi in visione agli studiosi», precisa ancora Nocivelli. Ciò che è custodito in Archivio di Stato non racconta solo la storia degli Spedali Civili fin dalla loro nascita nel 1447 come Ospedale Nuovo Grande, ma anche parte della città. Fra le planimetrie conservate, ad esempio, ci sono tutte quelle relative al convento di San Domenico, prima che venisse mano a mano demolito per rispondere alle necessità dell’ospedale, la cui prima collocazione era proprio al suo interno, in quell’area compresa tra le attuali via Einaudi e via Moretto «Una delle ultime demolizioni – spiega Giuseppe Merlo, archivista e storico dell’arte – risale al 1883 quando furono realizzati i bagni. Ma l’abbattimento complessivo avvenne poi con il piano regolatore del 1960, quando fu raso al suolo tutto e vennero salvati solo i tre chiostri inglobati oggi negli edifici residenziali costruiti in quegli anni». La digitalizzazione di questi materiali, consente agli studiosi di consultare i preziosi manufatti senza pericolo che possano rovinarsi. Fra quelli digitalizzati ci sono anche le tavole preparatorie del Vantini per la realizzazione del monumento (progettato tra il 1847 e il 1855) che svetta sui Ronchi e che i bresciani conoscono come la Tomba del cane, voluto dal ricco commerciante Angelo Bonomini che lasciò in eredità agli Spedali Civili il suo intero patrimonio. «Fra quelle digitalizzate, le 21 mappe della ‘Commenda di Garda’, che datano tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 e che documentano una proprietà che l’ospedale ha alienato negli anni Sessanta – spiega infine Merlo -, sono planimetrie e topografie che hanno dimensioni enormi e che per questa ragione erano praticamente inconsultabili». Ora anche queste mappe sono custodite in appositi contenitori nelle camere blindate e a temperatura e umidità controllate dell’Archivio di Stato, mentre studiosi e ricercatori possono con tutta tranquillità consultare i loro gemelli digitali.

Nella fotografia: Un momento della consegna dell’hard disk contenente le mappe digitalizzate. Da destra: Marta Nocivelli, presidente Fondazione Spedali Civili, Giuseppe Merlo, archivista e storico dell’arte, Debora Piroli, direttrice dell’Archivio di Stato di Brescia.
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Pubblicato il Bilancio Sociale 2023

La pubblicazione del Bilancio Sociale del 2023 è, come ogni anno, l’occasione per descrivere le attività e i fatti salienti vissuti dalla Fondazione Spedali Civili, in modo tale da renderne conto alla comunità, in un’ottica di comunicazione e trasparenza.

Lo schema generale è analogo a quanto pubblicato nei Bilanci Sociali precedenti e i dati economici sono riportati alla fine del documento. Il 2023 è stato l’anno di «Bergamo Brescia Capitale della Cultura», titolo conferito alle due città in segno di solidarietà per le vittime della pandemia da Covid, che ha avuto come obiettivo lo sviluppo delle capacità progettuali delle due città così che la cultura diventasse strumento di creatività, innovazione e sviluppo economico. Anche la Fondazione ha partecipato alla realizzazione di eventi culturali con un progetto di valorizzazione e conservazione della centenaria storia degli Spedali Civili, perché la cultura della salute è un valore da preservare, sia in termini attuali che storici. Siamo convinti, infatti, che gli Spedali Civili siano un patrimonio che le generazioni del passato hanno inteso tramandare, con atti di grande generosità, alle generazioni future e di cui la Fondazione si sente erede e ne raccoglie il testimone.

La ricerca è da sempre il motore di migliori terapie e del sensibile aumento di sopravvivenza in particolare per le malattie oncologiche. I progetti finanziati dalla Fondazione testimoniano l’importanza di quella traslazionale, effettuata al letto del paziente, che agli Spedali Civili è applicata in numerosissimi settori disciplinari con pubblicazioni riconosciute a livello internazionale.

Nelle pagine del bilancio si descrivono i progetti di ricerca finanziati dalla Fondazione. Negli ultimi anni, dopo la costituzione della Fondazione avvenuta nel 2018, il legislatore ha dedicato grande attenzione alla valorizzazione del variegato mondo associativo del Terzo Settore attraverso l’emanazione di decreti legislativi ad hoc che ci hanno indotto a modificare il nostro statuto per adeguarlo alle ultime disposizioni in materia. Sul nostro sito è possibile prendere visione del nuovo statuto.

Va infine ricordato che nel periodo di tempo intercorso dalla sua costituzione, la Fondazione ha già visto susseguirsi alla guida dell’Asst Spedali Civili di Brescia tre direttori generali: il dottor Ezio Belleri, che ne ha fortemente voluto la creazione, il dottor Marco Trivelli, che ha affrontato con grandissima umanità la pandemia da Covid e il dottor Massimo Lombardo che ha vissuto la ristrutturazione di Scala 4.0, padiglione dedicato ai pazienti Covid. Il 21 dicembre 2023 Regione Lombardia ha nominato il quarto nuovo responsabile, il dottor Luigi Cajazzo, che ha preso

effettivamente servizio dal 1° gennaio 2024. Ognuno di loro, in qualità di direttore generale degli Spedali Civili, ha ricoperto, come previsto dal nostro Statuto, l’incarico di Consigliere della Fondazione.

Scarica qui il Bilancio Sociale 2023

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Lascito Morbio: assegnate le due borse di studio

Fondazione Spedali Civili assegna due borse di studio per progetti su melanomi mucosali e Citofluorimetria per Car-T

Sono state assegnate le due borse di studio istituite da Fondazione Spedali Civili grazie al lascito Morbio ricevuto nel 2022. Del valore di 50mila euro ciascuna e di durata biennale, le borse erano indirizzate a professionisti dell’Asst Spedali Civili di Brescia, inclusi medici e ricercatori che lavorano nei presidi di Brescia, Gardone Val Trompia, Montichiari e Ospedale dei Bambini, o ricercatori dell’Università degli Studi di Brescia, convenzionati con l’Asst.

L’assegnazione è stata annunciata in una conferenza stampa che si è svolta nella Sala del Consiglio degli Spedali Civili alla presenza di Marta Nocivelli, presidente della Fondazione, Massimo Lombardo, direttore generale dell’Asst Spedali Civili, Aldo M. Roccaro, direttore del Clinical Trial Center e Studi di Fase I dell’Asst Spedali Civili e componente del Comitato Scientifico dell’Asst Spedali Civili, William Vermi, medico, responsabile Sezione di Biologia molecolare e FISH (Fluorescence In Situ Hybridization) Anatomia Patologica Asst Spedali Civili e docente di Anatomia Patologica, Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale, Università degli Studi di Brescia, Marco Chiarini, biologo, responsabile Settore Citofluorimetria, Laboratorio Centrale analisi chimico-cliniche Asst Spedali Civili.

«Il sostegno alla ricerca è fra i nostri scopi prioritari – sottolinea Marta Nocivelli, presidente di Fondazione Spedali Civili -, perché se nel 2022 sono state poco meno di 391.000 le nuove diagnosi di cancro stimate in Italia, di cui 60.000 in Lombardia, è anche vero che in dieci anni (2010-2020) le persone vive dopo una diagnosi di tumore sono aumentate del 36%. Un risultato raggiunto non solo grazie alle diagnosi precoci, ma anche all’innovazione nelle cure resa possibile dalla costante ricerca. Ecco perchè poter assegnare queste due borse di studio, una in ambito oncologico e l’altra onco-ematologico, intitolate a Valentino Morbio ci rende particolarmente orgogliosi».

«Se oggi abbiamo raggiunto ottimi risultati in termini di cure e di qualità della vita è anche grazie alla ricerca oncologica – sottolinea Massimo Lombardo, direttore generale dell’Asst Spedali Civili -. E che si svolga all’interno delle mura del nostro ospedale è fondamentale perché possano essere applicati sempre più velocemente i principi della medicina traslazionale. Un ponte fra ricerca e terapia che consente di traferire quanto studiato e indagato dalla ricerca alla cura del paziente per migliorarne la prognosi». 

«Il lascito testamentario – spiega ancora Nocivelli – è un gesto semplice, ma di grande valore. Se da un lato affida alla Fondazione che lo riceve una grande responsabilità per la fiducia che il donatore ha riposto nei suoi amministratori, dall’altro consente alla Fondazione di poterlo immediatamente utilizzare a favore di progetti per la ricerca scientifica e il miglioramento delle cure ai pazienti».

Da sinistra: Marta Nocivelli, William Vermi, Rosa Arici, compagna di Valentino Morbio (con la fotografia del donatore), Marco Chiarini, Massimo Lombardo

Un momento della conferenza stampa in Sala Consiglio degli Spedali Civili

I PROGETTI

Caratterizzazione biologica e funzionale di nuove mutazioni somatiche nei melanomi mucosali del tratto sino-nasale
I melanomi mucosali sono neoplasie rare, ma molto aggressive, principalmente localizzate nell’apparato respiratorio e gastro-intestinale. A differenza di quanto accade per i ben noti e studiati melanomi cutanei, di cui rappresentano circa il 5%, non si dispone ad oggi di modelli sperimentali validi per il loro studio, mancando un sistema di stadiazione completo ed efficace. Inoltre la difficoltà nel rilevare le lesioni e il conseguente ritardo nella diagnosi contribuisce a determinare una prognosi peggiore rispetto ai melanomi cutanei. 

Negli ultimi 10 anni William Vermi, in stretta collaborazione con il reparto di Otorinolaringoiatria dell’Asst Spedali Civili di Brescia e con l’Ospedale di Circolo di Varese, è riuscito a generare e caratterizzare linee cellulari da tumori di pazienti affetti da melanoma mucosale del tratto sinu-nasale.

Il progetto finanziato dalla borsa di studio si prefigge di identificare nuovi bersagli terapeutici grazie allo studio dell’assetto molecolare e immunologico. A carattere sperimentale multicentrico vede coinvolti, oltre all’Anatomia Patologica degli Spedali Civili, il laboratorio di Genomica Funzionale dell’Università di Verona e l’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia.

Le terapie basate sull’utilizzo di CAR-T (acronimo dell’inglese Chimeric Antigen Receptor T cell therapies) rappresentano strategie di ultima generazione, attualmente indicate per alcune forme di linfomi e leucemie, in cui i trattamenti di prima e seconda linea si sono dimostrati inefficaci. Nel complesso, rappresentano una delle più promettenti frontiere in campo onco-ematologico. Esse sono considerate rivoluzionarie grazie alla possibilità di eliminare le cellule tumorali in modo personalizzato, utilizzando i linfociti T del paziente che, opportunamente ingegnerizzati, vengono reinfusi e risultano letali per le cellule tumorali.

Il progetto finanziato dalla borsa di studio ha l’obiettivo di migliorare l’efficacia della terapia CAR-T attraverso una più accurata selezione dei pazienti da trattare e con un più attento monitoraggio della terapia stessa, consentendo un’ottimizzazione della gestione clinica del paziente attraverso l’uso della citofluorimetria, che rappresenta una tecnica di laboratorio cardine nello studio delle terapie CAR-T in ambito onco-ematologico. Consente, infatti, di caratterizzare il percorso terapeutico, dalla diagnosi della malattia al monitoraggio dell’espansione e persistenza delle cellule CAR-T infuse nel paziente, fino alla valutazione della ricostituzione immunologica in fase di remissione.

Lo studio, guidato da Marco Chiarini, responsabile del Settore Citofluorimetria del Laboratorio di Analisi Chimico-cliniche dell’Asst Spedali Civili, verrà svolto in collaborazione con l’Ematologia, l’Onco-ematologia pediatrica e il reparto di Trapianto di midollo osseo adulti dell’Asst Spedali Civili.

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