0303995937
info@fondazionespedalicivili.it

Donazione di 2 ecografi per visite a casa

Gli ecografi portatili consentono di effettuare controlli a casa delle gestanti

I Consultori familiari, che nel periodo dell’epidemia da Covid sono stati eseguiti a domicilio, sono servizi di frontiera a bassa soglia, difficilmente paragonabili agli ambulatori divisionali o ad altri servizi, con possibilità di accesso diretto (non mediato da altri professionisti) e largamente utilizzati da fasce di popolazione fragili soprattutto per le problematiche connesse alla gravidanza. Spesso le operatrici/gli operatori si trovano a dover prendere decisioni, non avendo a disposizione strumenti tecnologici, sulla base di valutazioni esclusivamente cliniche e anamnestiche. Inoltre, nei casi in cui sia necessario sottoporre le gravide a un esame ecografico, trovano non poche difficoltà ad assicurare accessi rapidi ai servizi preposti. Gli ecografi portatili consentono di effettuare l’esame come supporto alla visita ostetrica, finalizzato alla ricerca di elementi diagnostici che possono essere utilizzati a completamento del controllo clinico. Alcuni contributi della letteratura hanno evidenziato che la valutazione ecografica effettuata nei casi di emergenze ostetriche al momento della valutazione clinica può ridurre il ricorso al ricovero e genera un miglioramento dell’outcome. Il fatto di poter utilizzare durante la valutazione clinica, sia la semiotica, sia il supporto ecografico laddove necessario, rappresenta per l’ambito ostetrico un’opportunità a vantaggio delle donne, soprattutto di quelle appartenenti alla fascia di popolazione a maggior rischio.

Read more

Donazione attrezzature presidio Montichiari

Le donazioni per l’ospedale di Montichiari

A partire dalla seconda metà di marzo 2020 un autonomo movimento di generosità è nato dalla Banca di Credito Cooperativo del Garda che su un conto corrente intestato alla Fondazione ha fatto affluire le erogazioni liberali del territorio monteclarense, destinandole al presidio ospedaliero di Montichiari. Tutte le forniture per Montichiari sono state acquistate direttamente dalla Fondazione.

Da questa generosità sono nate 3 linee di intervento:

1. Forniture per emergenza sanitaria da Covid

2. Forniture per blocco operatorio

3. Forniture per UOC Medicina generale

1. Su indicazione della Direzione sanitaria del presidio si è provveduto a veloci forniture destinate all’emergenza; in particolare sono state acquistate migliaia di mascherine FFP2, un migliaio di maschere per ventilazione CPAP, saturimetri, monitor, una sonda ecografica e una cappa a flusso laminare per il laboratorio di analisi.

2. La criticità era data dagli arredi e dalle attrezzature di complemento del blocco operatorio che risultavano vetuste. Sono stati perciò riarredati i locali delle pre-sale, dell’interno sala e della sala pre-anestesia. E’ stata sostituita la lavaferri indispensabile per la sterilizzazione degli strumenti. E’ stata installata una nuova colonna artroscopica per la Sala Ortopedia e Traumatologia. 

3. Per poter migliorare e mantenere la qualità dell’attività dell’UOC di Medicina generale era necessario rinnovare i locali dedicati e implementare la dotazione con l’acquisizione di nuovi arredi. In particolare è stata creata una nuova organizzazione dei locali di lavoro condivisi (box medici-infermieri) rispettosi delle necessità di distanziamento sociale.

Read more

Help Line e Covid: tre psicologi dedicati

Il Covid-19 colpisce anche la psiche di pazienti e sanitari, l’Help Line li aiuta.

Anche nel 2022 è proseguito il progetto “Help Line disagio psichiatrico in epoca pandemica” partito a novembre 2020. Il finanziamento della Fondazione è stato erogato nel 2020 e nel 2021, ma l’attività è proseguita anche nel corso del 2022. La convivenza con la pandemia da Covid-19 ha messo fortemente in crisi la quotidianità della popolazione e influito negativamente sul benessere psicologico di molte persone. In particolare i giovani hanno risentito delle misure restrittive necessarie per contrastare la diffusione del virus, che hanno limitato la loro libertà e il loro bisogno di sperimentazione e di contatti sociali. Attualmente il virus ha perso aggressività, ma la popolazione mondiale si è trovata a fare i conti con gli sconvolgimenti economici e sociali causati dalla pandemia e le conseguenti ricadute a livello psicologico. Dagli studi condotti in questo biennio si sono potuti riscontrare, infatti, un incremento dei disturbi ansioso-depressivi, un aumentato utilizzo di psicofarmaci e l’insorgenza delle sindromi da Long Covid, caratterizzate da stanchezza, insonnia e deficit della memoria, oltre al bisogno di elaborare i lutti subìti durante la fase emergenziale. Nei giovani si è profilato altresì un incremento significativo dell’utilizzo dei sociali network, dell’aggressività agita, delle condotte a rischio, ma anche l’alterazione delle abitudini alimentari, dei ritmi sonno-veglia e maggiori condotte di isolamento e di ritiro sociale.

Gli psicologi delle Unità operative di Psichiatria 22 e 23 dei Centri psico-sociali 1°, 2°, 3° e 4°, in collaborazione con l’Unità operativa di Psicologia clinica e del Benessere psicologico degli Spedali Civili hanno continuato a erogare il servizio di Help Line per i cittadini e gli operatori sanitari. Gli interventi di natura psicologica sono stati erogati gratuitamente e si sono concretizzati in: triage psicologico attraverso colloqui e test per comprendere la natura del disagio; consulenza psicologica della durata di tre/quattro incontri per situazioni con disagio circoscritto; orientamento ai servizi di competenza laddove si siano rinvenuti bisogni specifici di carattere medico e/o sociale; percorsi brevi di psicoterapia; interventi integrati che prevedono anche il supporto di altre figure specialistiche della salute mentale (es. psichiatra, educatore…); gruppi psicoterapeutici a termine. Le principali problematiche trattate hanno riguardato: sostegno nell’elaborazione del lutto e dei vissuti post-traumatici da stress; stati ansioso-depressivi, difficoltà di adattamento, stalli nel processo evolutivo, aggravamento della sintomatologia pregressa e contrasti intrafamiliari. E’ proseguita l’attività della linea telefonica dedicata alla quale le persone possono chiamare per ricevere informazioni sul servizio.

Il progetto ha previsto il reclutamento di 3 psicologi/psicoterapeuti (con formazione in Psicologia dell’emergenza e Psicotraumatologia) con un impegno orario di 25 ore settimanali ciascuno. Rispettivamente dall’1 ottobre e dall’1 novembre 2022 due psicologi hanno concluso l’attività dedicata al progetto e sono stati trasferimenti ad altri ambiti. Attualmente uno psicologo si dedica all’attività progettuale fino ad esaurimento fondi previsto per luglio 2023.

SPORTELLO DIPENDENTI

 

2020

2021

2022

TOT

Totale Dipendenti

290

388

316

994

SPORTELLO DIPENDENTI

 

2020

2021

2022

TOT

Prestazioni (individuali/digruppo)

925

2.320

1.847

4.943

SPORTELLO PAZIENTI/FAMIGLIARI COVID

 

2020

2021

2022

TOT

Totale Pazienti/Famigliari

152

157

149

439

SPORTELLO PAZIENTI/FAMIGLIARI COVID

 

2020

2021

2022

TOT

Totale Prestazioni

545

1.514

1.372

3.431

CONSULENZE PSICOLOGICHE REPARTI

 

2020

2021

2022

TOT

Totale Pazienti

28

122

132

282

CONSULENZE PSICOLOGICHE REPARTI

 

2020

2021

2022

TOT

Totale Prestazioni

128

469

270

767

PAZIENTI AMBULATORIALI ESTERNI

 

da novembre 2020

2021

2022

TOT

Totale Pazienti

8

158

273

439

PAZIENTI AMBULATORIALI ESTERNI

 

da novembre 2020

2021

2022

TOT

Totale Prestazioni

18

1.183

1.364

2.565

Read more

Gli effetti del Sars-CoV-2 sull’endotelio

Il virus colpisce anche il tessuto endoteliale, una ricerca ne studia i meccanismi

La pandemia Covid-19 ha rappresentato un incubo preoccupante per ogni medico e in definitiva per tutto il personale sanitario, indistintamente. I Sistemi Sanitari di tutto il mondo sono stati messi in grave difficoltà da una condizione patologica fino ad allora sconosciuta. In un’era di medicina basata sull’evidenza in cui le decisioni terapeutiche sono prese sulle più approfondite conoscenze disponibili, i medici sono stati forzatamente obbligati a concepire rapidamente terapie sperimentali per i loro pazienti, in particolare per quelli con malattia critica. Dopo l’inconsapevolezza iniziale e diverse proposte terapeutiche inefficaci, gli sforzi di medici e ricercatori hanno iniziato a permettere di comprendere le basi fisiopatologiche della malattia Covid-19 e conseguentemente sono stati ideati e testati approcci terapeutici promettenti.

L’attivazione e il danno endoteliale, insieme alle caratteristiche microangiopatiche e alle alterazioni indotte sull’angiogenesi, sono state descritte come caratteristiche fondamentali dell’infezione da Sars-CoV-2. Per questa ragione l’obiettivo principale di questo progetto è stato quello di valutare il conteggio delle Cellule Endoteliali Circolanti (CEC), come funzione del danno endoteliale, in pazienti affetti da polmonite Covid-19 con sindrome da distress respiratorio (ARDS). La novità assoluta, insita nello svolgimento dello studio, è stata la correlazione tra le informazioni cliniche, i risultati di attività funzionale e il profilo bio-molecolare da singola cellula endoteliale, ottenuta dall’espansione in vitro di un campione di sangue periferico al momento dell’arruolamento dei pazienti e dei soggetti sani di controllo. I risultati di questo progetto si inseriscono, quindi, perfettamente nell’ambito della comprensione delle basi fisiopatologiche e bio-molecolari, che sottendono alle manifestazioni cliniche dell’infezione Covid-19, in particolare nel caso di pazienti che presentano una sindrome da distress respiratorio (ARDS).

Le concomitanti prove che l’endotelio è di-sregolato in corso di infezione Covid-19, permettono di prevedere un ruolo promettente per terapie stabilizzanti l’endotelio. In particolare, i risultati dello studio segnano un passo avanti, poichè l’analisi bio-informatica su singola cellula è stata condotta su cellule endoteliali circolanti e progenitrici. Questo aspetto è ancora più rilevante, a causa del ruolo fondamentale che la disfunzione endoteliale (endotelialite) esercita sulla presentazione clinica dell’infezione Covid-19.

Nel periodo dal 27 ottobre 2020 al 6 aprile 2021, sono stati arruolati 34 pazienti, ricoverati nei reparti di Malattie Infettive e Medicina 2 dell’Asst Spedali Civili di Brescia, e 7 controlli sani. Tutti i pazienti presentavano una positività al tampone naso-faringeo per Sars-CoV-2, un quadro radiografico polmonare e/o TAC di polmonite interstiziale con calcolo dell’indice di gravità secondo l’algoritmo Brixia-score, ARDS da lieve a moderata secondo i criteri di Berlino. Il conteggio delle CEC (Cellule Endoteliali Circolanti), mediante analisi citofluorimetrica, ha evidenziato un incremento statisticamente significativo (p=0.02) del loro numero nei pazienti Covid-19 confermando l’evidenza di un danno endoteliale rispetto ai controlli sani; mentre il conteggio dei Progenitori Endoteliali Circolanti (EPC), come indice della capacità riparativa dell’endotelio, non ha permesso in fase acuta, di rilevare differenze rispetto ai controlli sani.

Le CEC espanse in vitro in coltura liquida, sia dai pazienti che dai soggetti sani di controllo, sono state sottoposte all’analisi dell’intero trascrittoma e dell’espressione delle proteine di superficie attraverso il ricorso a metodiche di RNA-sequencing su singola cellula. L’analisi dei dati bio-informatici ha permesso di identificare 305 geni deregolati, dei quali 173 up-regolati e 132 down-regolati. Nel gruppo dei pazienti sono risultati up-regolati alcuni pathways coinvolti nei meccanismi dell’attività infiammatoria, dell’attivazione dell’angiogenesi e dell’attivazione del complemento e della funzione coagulativa, mentre sono risultati down-regolati i geni coinvolti nei meccanismi di transizione epitelio-mesenchimale e quelli che codificano per la matrice extra-cellulare.

Oltre ad aver evidenziato un’alterazione (ipoplastica o iperplastica) dell’attività angiogenica

nei pazienti Covid-19 rispetto ai controlli sani, i risultati del “tube formation assay” hanno consentito di individuare due sottogruppi di pazienti, in base alla capacità o incapacità di formare in vitro una rete vascolare. Il dato sperimentale più rilevante è scaturito, quindi, dalla correlazione del dato funzionale (capacità di formare in vitro la rete vascolare) con l’analisi dei dati bio-informatici e con le caratteristiche cliniche dei pazienti in termini di presenza di comorbidità, terapie concomitanti, grado di compromissione dell’interstizio alveolare con lo scopo di valutarne l’eventuale impatto sul grado di deregolazione delle pathways analizzate. Infatti l’analisi dei dati bioinformatici ottenuti su singola CEC, ha evidenziato una chiara differenza dei programmi trascrizionali a seconda della capacità o incapacità di formazione in vitro della rete vascolare.

Il progetto è stato realizzato con la collaborazione di medici e ricercatori dell’ASST Spedali Civili di Brescia, di IFOM (Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare ETS), dell’Università di Brescia, del Centro Piattaforme Tecnologiche dell’Università di Verona, di BD Biosciences Europe e dell’Università di Chieti-Pescara. I risultati sono in corso di revisione per la pubblicazione su di una rivista scientifica internazionale di primario livello.

Read more

Si studiano le aritmie collegate al Covid

Lo studio per determinare le aritmie in pazienti che hanno avuto il Covid

Il progetto “1000 ritmi del cuore” era stato pensato a fine 2019 come studio epidemiologico per analizzare la prevalenza di fibrillazione atriale e altre aritmie nella popolazione over 65 bresciana. Nel 2020 la Fondazione aveva provveduto all’acquisto dei dispositivi Holter necessari allo studio, come documentato nei Bilanci Sociali del 2020 e 2021. Poi la pandemia ha sconvolto tutto, lo studio è stato trasformato in chiave Covid ed è proseguito per tutto lo scorso anno. Nel 2022, infatti, la Fondazione ha ulteriormente contribuito al progetto con l’acquisto di 440 dispositivi monouso indispensabili all’applicazione degli Holter per un importo totale di 12.200 euro.

Questo studio prospettico mirava a valutare la prevalenza di aritmie cardiache a lungo termine in pazienti con cardiomiopatia o comorbidità cardiovascolari colpiti da una grave infezione da Covid-19, sei mesi dopo la dimissione dall’ospedale. I pazienti precedentemente ricoverati per Covid nel reparto di Cardiologia, dopo sei mesi dalla dimissione, sono stati chiamati a visita di controllo, durante la quale è stato loro applicato un monitor Holter con un elettrocardiografo (ECG) wireless 24 ore su 24 (Holter Rooti). Si tratta di minidevice di 14 grammi assicurati al torace da speciali adesivi, che consentono di registrare nelle 24 ore il tracciato elettrocardiografico, la pressione del sangue e le apnee notturne. Esclusi i referti che non evidenziavano anomalie, un elettrofisiologo ha esaminato quelli che segnalavano aritmie significative e li ha classificati secondo il seguente schema: fibrillazione atriale (FA), attività ectopica sopraventricolare o ventricolare, tachicardia ventricolare sostenuta (con durata >30s) o non sostenuta e bradicardia con frequenza cardiaca <45 bpm. Il sistema Holter ha fornito anche misurazioni della pressione sanguigna e dati sull’apnea notturna. Alla visita ambulatoriale, i pazienti sono stati intervistati anche per sintomi residui associati a Covid-19.

“1000 ritmi del cuore” è stato uno studio preliminare, le cui ridotte dimensioni del campione e la mancanza di un gruppo di controllo rappresentano i principali limiti, che ha comunque permesso di individuare in una percentuale significativa di soggetti apnee ostruttive notturne legate probabilmente al Covid, da tenere presenti come primo possibile segno di discomfort per polmoni, cervello e aritmie. Ulteriori approfondimenti, con coorti più ampie, sarebbero necessari per valutare il coinvolgimento cardiaco residuo nella fase di convalescenza per i pazienti che si sono ripresi dal danno cardiaco associato a Covid-19.

Read more

CoronAID-Iperimmuni per i geni immunoglobulinici

Creare la più estesa libreria oggi disponibile di geni immunoglobulinici è l’obiettivo dello studio

Nel corso del 2022, il progetto CoronAid-iperimmuni ha proseguito la caratterizzazione funzionale di sette anticorpi prodotti in forma ricombinante, a partire da sequenze geniche ottenute da analisi a singola cellula di linfociti B della memoria diretti contro il ceppo Wuhan del virus Sars-CoV-2, presenti nel sangue periferico di individui convalescenti dopo infezione (prima ondata, Aprile Luglio 2020). La produzione di quantità sufficienti dei sette anticorpi ricombinanti è stata condotta grazie ad una collaborazione tra l’unità del dottor Stefano Casola (IFOM – Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare ETS ) e quella della dottoressa Gunilla Karlsson Hedestam del Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), rinomata nel campo dello studio dell’immunità mediata da anticorpi nell’uomo.

Gli anticorpi sintetici anti-Sars-CoV-2 sono serviti inizialmente per confermare attraverso saggi ELISA la capacità di riconoscere il dominio RBD della proteina Spike di Sars-CoV-2. L’esito positivo del saggio per 6 dei 7 anticorpi isolati ha confermato la qualità della strategia originaria di isolamento di rari linfociti B selezionati dai donatori di sangue convalescenti per malattia Covid19, mettendo in evidenza la potenza dei saggi molecolari a singola cellula utilizzati per lo studio, così da costruire librerie complesse di anticorpi diretti contro qualsiasi potenziale patogeno.

Il passo successivo è stato quello di verificare la capacità neutralizzante dei sette anticorpi ricombinanti. A tale scopo, grazie all’esperienza sviluppata dal dottor Daniel Sheward nel laboratorio della dottoressa Karlsson-Hedestam, sono stati eseguiti, in collaborazione con i colleghi svedesi, esperimenti di infezione in vitro usando pseudovirus ingegnerizzati per esprimere la proteina Spike 1 di Sars-CoV-2. Lo studio ha previsto l’infezione di cellule bersaglio esprimenti il recettore ACE2 con pseudovirus esprimenti la proteina Spike di Sars-CoV-2. E’ stato misurato individualmente l’effetto neutralizzante di ciascuno dei sette anticorpi aggiunti alla coltura cellulare sottoposta ad infezione, sfruttando la capacità dello pseudovirus di esprimere una proteina facilmente misurabile una volta infettata la cellula bersaglio.

I risultati degli esperimenti hanno messo in evidenza che 5 dei 6 anticorpi anti-Sars-CoV-2 prodotti esplicano (con potenza diversa) attività neutralizzante nei confronti di infezione con virus esprimente la proteina Spike del ceppo Wuhan. In particolare si sono identificati due anticorpi dal potere neutralizzante estremamente elevato (IC50: < 10ng/ml). Si è testato se questi ultimi fossero capaci di neutralizzare anche varianti di Sars-CoV-2 isolate durante ondate successive della pandemia. I risultati hanno dimostrato che uno dei due anticorpi (# 282), continua a neutralizzare con estrema efficacia infezioni con pseudovirus esperimenti varianti di Spike comparsi durante le ondate successive della pandemia fino ad arrivare alle recenti sotto varianti del ceppo omicron (beta, BA.1, BA.2. BA.5, BA.2.75) (vedi Figura 1). Questi risultati sono sorprendenti, considerando che le varianti di Sars-CoV2 bloccate dall’anticorpo più potente della serie di 7, sono comparse ben 2 anni dopo la prima ondata e sono il risultato dell’acquisizione progressiva di oltre 20 mutazioni nel dominio RBD della proteina Spike. Complessivamente questo studio ha portato all’isolamento di un anticorpo efficace nel neutralizzare più varianti di Sars-CoV-2, dalla potenza superiore a quella di diversi anticorpi commerciali usati nella clinica per proteggere pazienti fragili affetti da malattia Covid19.

Un secondo progetto, nato dalla creazione di una libreria di anticorpi anti-Sars-CoV-2, è risultato dall’osservazione che alcuni linfociti B reattivi al virus Sars-CoV-2 producono contemporaneamente due tipi diversi di anticorpi. Questa proprietà è insolita in quanto notoriamente ogni linfocita B sviluppa un singolo tipo di anticorpo. Si è deciso di produrre in forma ricombinante gli anticorpi isolati da questi rari linfociti B anti-Sars-CoV-2 “bi-specifici” con l’obiettivo di comprendere se entrambi i tipi di anticorpo riconoscano il dominio RBD della proteina Spike. Studi sono in corso per raggiungere questo obiettivo.

Nel 2022, i risultati delle ricerche descritte sono stati divulgati dal Dottor Casola nel corso del 13esimo meeting annuale della Società Italiana di Immunologia, Immunologia Clinica e Allergologia (SIICA) a Napoli, con una presentazione orale. I risultati acquisiti dal consorzio CI saranno inoltre raccolti in un lavoro scientifico che verrà sottomesso entro la fine del 2023 per la pubblicazione su una rivista scientifica peer-review internazionale.

Read more

20 posti letto di terapia intensiva

Grazie alle donazioni ricevute siamo stati in grado di offrire agli Spedali Civili nuovi letti di terapia intensiva

Durante la prima e più critica fase dell’emergenza determinata dalla pandemia del virus Sars-Cov2 è stata finanziata la realizzazione di 20 posti di terapia intensiva, in 3 diversi reparti degli Spedali Civili. Sono state inoltre acquistate una serie di apparecchiature: 1 centrifuga per il laboratorio di diagnostica ospedaliera; 2 dermoscopi che consentono di visualizzare su schermo la pelle del paziente mantenendo la giusta distanza di sicurezza anti-Covid; e per l’ospedale di Montichiari: 1 cappa a flusso laminare per il laboratorio di analisi, 2 monitor, 5 pulsossimetri, 1 sonda cardiologica, 500 maschere respiratorie.

Read more

Un robot per preparare farmaci

Si chiama APOTECAchemo ed è un processo automatizzato che consente di migliorare tracciabilità e precisione

Fondazione Spedali Civili grazie al sostegno di UBI Banca e di Confindustria Brescia ha dotato la Farmacia centrale dell’Asst Spedali Civili di un sistema robotizzato, APOTECAchemo, che ha automatizzato il processo di preparazione dei farmaci per la chemioterapia, migliorando la tracciabilità, la precisione e la sicurezza delle operazioni.

Il macchinario gestisce l’allestimento dei farmaci antiblastici per pazienti oncologici adulti e pediatrici degli Spedali Civili e degli ospedali dei Bambini, di Gardone Val Trompia e Montichiari. Il sistema è in grado di pesare i principi attivi e le soluzioni, ricostituendo farmaci in polvere. Tutto il processo è automatizzato: riconoscimento dei prodotti, pesatura, lettura dei codici a barre ed etichettatura.

Read more